Magari fossero tempi bui. Io li vedo ben chiari.
- aspasiatutteledonn
- 21 gen
- Tempo di lettura: 5 min
"Come può la gente comportarsi in modo orrendo, eppure continuare ad estraniarsi dalle sue azioni e negare che il loro contenuto sia malvagio, immorale o criminale?"
Stanley Cohen, Stati di negazione. La rimozione del dolore nella società contemporanea. Carocci, p. 117
Secondo il biochimico sudafricano Cohen, che pone questo quesito alla base della sua ricerca, "i dinieghi politici assumono la stessa funzione sociale di quelli delinquenziali comuni. La versione riconosce che qualcosa è successo, ma rifiuta di accettare la categoria di azioni alla quale è assegnato: l'equivalente di:" "Non è un saluto romano. Musk non ama gli estremismi" a cui abbiamo assistito oggi durante l'insediamento del nuovo presidente degli U.S.A.

Il Post, Era un saluto romano quello di Elon Musk? (https://www.ilpost.it/flashes/elon-musk-saluto-romano-insediamento-trump/)
Queste parole di Andrea Stroppa sulla piattaforma X, sono state da lui condivise dopo essere "inciampato" nella pubblicazione del video del suo capo intento a fare il saluto fascista con su scritto: "Roman Empire is back starting from Roman salute".
È questa l'unica differenza che notiamo con il passato? Vedere i politici dichiarare il falso davanti a video che attestano il contrario?
Viviamo nell'era del tutto è opinabile e dettato dal negazionismo? Anche di fronte ad un chiaro ed inequivocabile saluto romano?

Quando pensiamo alla banalità del male teorizzata da Hannah Arendt, in seguito a giorni interi di riflessione e studio nei confronti del generale Eichmann, notiamo subito la convinzione con cui si ammettevano gesti e parole in onore di un'ideologia che si credeva giusta. Quando guardiamo M. Il figlio del secolo, riconosciamo un Mussolini pronto a ribadire i suoi gesti e le sue parole di fronte a tuttə e tutto.
Cosa è cambiato, allora?
Ci siamo catapultati in una società in cui, la consapevolezza dell'effimero, spinge gli Eichmann e i Mussolini di oggi a nascondersi dietro i propri gesti per un'accondiscendenza popolare più temuta del secondo dopo guerra?
La paura di ammettere di essere fascisti o nazisti nasce dalla paura che l'odio e l'amore popolare ora siano velocemente intercambiabili come i trend su Tik Tok?
La corsa allo spazio, alla conquista di un nuovo pianeta serve sempre per gonfiare il pene dell'uomo-bianco-etero-cis o anche per sbalordire il mondo in cerca di una totale assoggettazione popolare che altrimenti, qui su questo pianeta, ormai consumato e demolito, non è soddisfacente?
Non ci serve, infatti, un Green New Deal e un'accordo sul clima, come ha affermato Trump durante il suo discorso di insediamento alla Casa Bianca, se l'obiettivo è trivellare, trivellare e trivellare il suolo alla ricerca dell'"oro" che può portarci su un altro pianeta. Questo lo finiamo di distruggere e tanti saluti!
L'uomo bianco e ricco che sovrasta il mondo, lo spreme, lo distrugge e ne conquista subito uno nuovo per dire: "Ah io ce l'ho grosso: il bastone della bandierina da infilzare sul terreno".
La presunzione di essere immensi e invincibili sulla natura e sull'universo, nonostante abbiamo meno possibilità di sopravvivenza di batteri, insetti e funghi.
In questo momento storico, in cui il nostro "piccolo" pianeta ha bisogno di leader consapevoli e rispettosi, in grado di bilanciare necessità ed esigenze, con una visione verso il futuro della Terra e non di Marte, abbiamo eletto e acclamato uomini con mentalità ferme a 100 anni fa. Predatori, nazionalisti e antropocentrici che si sfamano di "caos, paura e odio"(per citare la serie su Mussolini di Joe Wright, non così distante dalla realtà). Non mi meraviglio, infatti, che a sostenere Trump, ieri sera, ci fosse anche la nostra Giorgia. Avrà l'illusione di non essere colpita dai dazi trumpiani? O anche lei vuole infilare il "suo grande bastone" su Marte?

Navighiamo nell'era del ritorno al Gewalt (termine tedesco che significa tanto "violenza" quanto "potere") che usa la democrazia per creare nuove forme di diritto al di là del diritto stesso, in una versione più marcata di quella che il filosofo Giorgio Agamben chiama stato di eccezione. "Quando lo stato di eccezione tende a confondersi con la regola, le istituzioni e gli equilibri delle costituzioni democratiche non possono più funzionare e lo stesso confine fra democrazia e assolutismo sembra cancellarsi". Stiamo vivendo nell'apoteosi dello stato di eccezione o siamo vicini ad essa? Io non vedo tempi bui, li vedo ben chiari.

Se Musk può fare pubblicamente il saluto fascista, sostenere l'AFD (il partito neonazista tedesco), parlare di supremazia della razza bianca e poi fingere di aver, con un gesto innocuo, donato a noi poveri, stupidi, comuni mortali il suo cuore, allora Valditara può dichiarare di non aver creato "una scuola sovranista". Il nostro illustre ministro, infatti, ci fa credere di aver tolto la geopolitica come materia di studio, tagliato i fondi per l'educazione sessuo-affettiva per dare spazio alla storia della nazione e della Bibbia, solo per amore dei nostri figli e figlie.
Come ci ricorda Freud, "il più rozzo, ma anche il più efficace metodo per influire sull'organismo è quello chimico: l'intossicazione." (S. Freud, Il disagio della civiltà e altri saggi, Bollati Boringhieri, p. 213) Esistono, infatti, sostanze la qui presenza nel sangue e nei tessuti ci procura immediatamente piacere "alterando in pari tempo le condizioni della nostra vita senziente al punto da renderci incapaci di accogliere moti spiacevoli"(Ibidem). È ciò che stanno facendo i nostri leader del "totalitarismo moderno". Creano in noi l'adrenalina di un mondo migliore, della supremazia dell'uomo, della conquista. Solleticano le nostre viscere animalesche nella rincorsa a un domani migliore, per assuefarci, distrarci, immobilizzarci, confonderci al fine di divenire massa e rimanere inermi.

E la prima cosa da fare in questa "nuova era" è, secondo Trump: "difendere le donne dall'ideologia gender". Ristabilire i due generi biologici: maschile e femminile". Annientare tutto ciò che non è tale. Non scherzo: tra i provvedimenti firmati dal nuovo presidente degli Stati Uniti ve ne è uno dal titolo: “Defending women from gender ideology extremism and restoring biological truth to the federal government”. Nell'atto pratico si chiede a tutte le agenzie federali di riscrivere le proprie regole e i propri documenti eliminando tutti i riferimenti all'identità di genere che non richiamino l'ordine binario di uomini e donne. E oltre a bloccare le cure per queste persone, nelle carceri federali, le donne transgender dovranno essere ricollocate nei penitenziari maschili, nonostante la loro sicurezza.
Fa paura?
Ormai è tardi.

Vanessa Piccinini
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